Foggia: camminate sotto al sole e cenette da ricordare

Perché la Puglia è anche Gargano

Togliamoci subito il dente, perché come si suol dire, via il dente via il dolore, Foggia non è propriamente quello che ci aspetteremmo di trovare in un articolo sui fuori porta. Vero, lo so, lo dico da persona nata in provincia di Foggia. Si, il sud spesso ha dei problemi, Foggia ha dei problemi, non sarò io quella a nascondermi dietro ad una galleria patinata di meraviglia fingendo di non sapere.

Eppure…

… eppure mi è capitato di restarci qualche giorno per lavoro e di vederla sotto un’altra luce, sapete? Del cibo e dei sapori della terra, dei ritmi lenti, delle locande in cui arriva il signore con chitarra che mi ricordano un po’ il Portogallo… e dunque metti mai che vi venga voglia di fare un salto a Foggia, metti mai che siete nei dintorni, metti mai che leggete questo articolo e decidete di andarci, io mi faccio trovare pronta. Volevo farvi vedere ciò che ho visto io quando sono tornata non a casa ma per lavoro e svago e se vorrete parlarne, ci sono!

Foggia - cime di rapa

Se siete di passaggio

Se siete soltanto di passaggio, ovviamente la cosa obbligatoria è fermarsi a mangiare un piatto di orecchiette con le cime di rapa “all’uso, si direbbe da me. Più giù continuo a consigliarvi posticini come se piovesse, ma se proprio dovete sceglierne uno e uno solo, andate dalla trattoria di Alessandro, alla Ambasciata Orsarese. Un posticino assolutamente adorabile che unisce le tradizioni pugliesi alla cucina più creativa e innovativa. Di fatto qui ogni giorno c’è un menù “al buio”, in cui il proprietario vi accompagnerà nella degustazione di piatti della tradizione o leggermente rivisitati.

Io ci ho mangiato tra le migliori orecchiette cime e pomodorini freschi (e sono pugliese, detto da me è un grosso complimento, vi assicuro). Il posto è accogliente e semplice, il menù variegato e squisito e non crederete ai vostri occhi quando sarà l’ora dello scontrino, mentre non ce la fate letteralmente più a mangiare ma “soltanto un altro assaggio perché sennò pare brutto“. Tra il pancotto in crosta di pane, il baccalà ai pomodorini freschi, orecchiette e torcinelli, c’è davvero di che leccarsi le dita. Ovviamente ordinate il Nero di Troia a tavola, manco a dirlo.

Posticino da andare proprio a vedere: Piazza Cavour e la villa comunale Karol Wojtyla con le sue bianchissime 28 colonne all’entrata, per una passeggiatina digestiva. Lo sapevi che questa villa è la seconda più grande d’Italia? Al suo interno c’è anche un intero boschetto.

Foggia villa comunale

Se vi trattenete due/tre giorni

Se capita che vi troviate in zona per più di un giorno non vi consiglierò le classiche cose, come ad esempio la Cattedrale o Palazzo Dogana, che comunque potete andare a spiare. Sappiate però che ben più interessanti sono gli ipogei e le cantine sotterranee di Foggia, che risalgono a Federico II. I pozzetti, di cui si trovano ancora tracce in tutta la provincia, erano usati per la raccolta del grano. Successivamente furono usati anche come corridoi sotterranei per i soldati e come rifugio durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. I più famosi sono in via San Domenico, di fronte alla Chiesa di Santa Maria Della Misericordia. Per visitarli, però, bisogna prenotare tramite l’Associazione Ipogei Foggia.

Altri posticini per i vostri pranzetti e cenette: Nenna Nè e passa la paura. Giuro, avrei voluto avere ottanta stomaci solo per poter divorare ogni cosa in questo posticino pazzesco. Tutto, dalle salsicce con erbette selvatiche e pomodorini, alle orecchiette e alle bombette ripiene. E che dire del polpo, provola e cime di rapa? Come accompagnamento pane casereccio e morbidissima focaccia pugliese ai pomodorini! Wow.

nenna nè foggia

Alberghetto da ricordare: Up Hotel Wellness & Spa. Pulito, riservato, confortevole e anche stiloso, è vicinissimo alla villa e alla passeggiata centrale, da qui potete raggiungere tutto, compresa la stazione, davvero molto vicina. Le camere sono ampie e silenziose, la colazione è variegata e saporita (e ci sono persino le focacce pugliesi coi pomodorini, le mozzarelle e i taralli). Molto carine le camere con i nomi di costellazioni e degli dei dell’antichità.

Altri posticini degni di menzione: la trattoria Giordano, in cui ho mangiato altre orecchiette con pomodorino fresco eccezionali, Gran Caffè Duetto in centro, che fa dei buoni aperitivi ma soprattutto fa anche degli analcolici col gelato (si, avete capito bene) e persino senza lattosio, usando i gusti di gelato alla frutta, Osteria La Giara e i suoi paccheri freschi, Pane e Salute per pizze e pancotto eccezionali. Per i taralli? Davvero, non ho consigli, a parte entrare in un qualsiasi forno e trovarli caldi di giornata!

Passeggiate e dintorni

Il Gargano è un posticino da visitare soprattutto se siete in auto o ne potete affittare una. Spostarsi dalla città significa trovare luoghi di rara bellezza. C’è la Foresta Umbra, il Parco Naturale Regionale di Bosco Incoronata, che porta il mio nome, Peschici e il suo castello medievale sul mare, Monte Sant’Angelo, la Grotta di San Michele con la Basilica sotterranea, le Isole Tremiti col mare cristallino che ricorda i tropici…

E ancora Rodi Garganico e le sue stradine piccole piccole, Vieste e il mare, Sant’Agata di Puglia e le case in pietra, Baia delle Zagare e Baia di Campi…

Baia delle Zagare Gargano

Foggia e la Puglia insomma… le porzioni enormi, il caffè buono ovunque (Illy, ragazzi e ragazze, Illy), e i problemi, l’incuria, si, però anche il fascino dell’autenticità, dei dialetti e delle cose fatte senza fretta.

Che dite? Vi ho incuriosito? Fame?

 

Testo di Incoronata Galietti
Immagini CC0 Public Domain, Incoronata Galietti