Il Salone internazionale del Libro di Torino, un nome una garanzia.
Un salone in cui perdersi tra centinaia di proposte di editoria, editoria italiana e straniera, dunque internazionale, nel suo significato più vero.
Un salone internazionale del libro, libro come oggetto e come concetto, attorno a cui ruotano autori, editori, artisti e lettori.
E non è forse dei libri che si dovrebbe dunque parlare?
Eppure ogni anno una polemica nasce e cresce spesso al di là dei suoi confini, dimostrazione del valore che uno stand al Salone del Libro ha per il libero pensiero.
Quei pochi metri di carta dedicati a ogni editore , pieni di lettere e di filosofia, hanno infatti (ancora) il potere di scuotere l’opinione pubblica, di aprire argomenti importanti, di avviare movimenti.
Il Salone del Libro è un cuore pulsante di cultura che ha un’organizzazione centrale, è vero, ma è frutto soprattutto di uno sforzo corale da parte di tutti coloro che vivono di letteratura.
L’esperienza del Salone però, se vissuta appieno, è una cosa intensa.
Non ve lo nascondiamo.
Anzi, ogni anno mostriamo le nostre avventure e le pile di libri che vergognosamente si accatastano sui nostri pavimenti in cerca di un posto sulle storie di instagram – e quest’anno attiveremo pure un’edizione straordinaria e intensificata della nostra newsletter (che di solito esce una volta a settimana) che ogni giorno racconterà il Salone per tutta la sua durata: puoi iscriverti qui.
Ecco quindi una guida di sopravvivenza per arrivare (quasi) indenni alla fine e sfruttarlo al meglio in tutte le sue possibilità.
1. Come orientarsi?
Impossessarsi di una mappa del SalTO nel primo istante in cui si entra
(un istante dopo potrebbe essere troppo tardi)
è il primo passo per avere quanto più possibile un’idea di dove ci si trova e dove si è diretti.
Questi fogli di salvezza sono merce rara e preziosissima quindi dotarsene garantisce non solo un’esperienza al Salone molto meno vagabonda, ma anche un considerevole potere nei confronti di amici, conoscenti e fratelli minori a cui potrete spillare favori di ogni genere, in cambio di una merce di tanto valore.
Se non riuscite ad averla, comunque, potete sempre contare sui piloni al centro degli spazi. Certo,
mappa o non mappa, piloni o non piloni, la frase “Ma secondo me da qui ci siamo già passati” verrà pronunciata almeno 10 volte ogni giorno.
Ma perdersi è parte del suo fascino.
“Ma com’è possibile girare in tondo se è fatto a scacchi?!”
In alternativa, c’è sempre l’opzione di vederla sul sito, da cellulare, o – meglio ancora – stamparsela a casa prima di andare.
2. Consigli sugli eventi?
Diciamoci la verità: selezionare nel fitto programma dentro e fuori il Salone una tabella di marcia realistica e priva di rimpianti è impossibile.
Soprattutto, lo è dotarsi dell’ubiquità che richiederebbe una tale intensità di incontri interessanti in così pochi giorni.
Regola numero uno: vivetela come una cosa positiva anziché con l’ansia.
Regola numero due: per fortuna c’è sempre chi è più appassionato di noi e chi ci lavora. Seguite i profili e i blog specializzati per consigli più o meno diretti sugli appuntamenti più succosi. I nostri imprescindibili: Tegamini, La Lettrice Geniale e Pennywise. Se avete autori o editori preferiti, controllate le loro pagine social per tempo per sapere cosa stanno organizzando.
In generale, per avere una selezione quanto più possibile severa ma varia, scaricarsi i comunicati stampa (o seguire le conferenze stampa e soprattutto la seconda) del Salone stesso è un ottimo modo per sapere quali sono gli eventi di punta del programma. Detto questo, gli interessi sono personali e il Salone segue sempre moltissimi filoni insieme. Per questo, trovare la pazienza di sfogliare come si deve il programma (cartaceo, in luogo, o online) è l’unico modo di capire cosa è imperdibile secondo i propri gusti personali.
Considerate che tra code, attese e domande ogni evento vi prenderà circa due ore.
Se poi è l’evento dell’anno o la personalità coinvolta è una star della cultura, preparatevi tranquillamente a file anche più lunghe… Ma fatevi coraggio! E vedrete che troverete qualcosa che vale l’attesa.
PS. ormai da qualche anno è possibile prenotarsi per gli eventi tramite la registrazione sulla piattaforma Salto+
(ma i posti finiscono spesso in poche ore! Se volete incontrare personalità particolarmente di spicco vi conviene seguire i canali social del Salone e tenerli d’occhio a partire da un mese prima)
In genere sono segnalate sul programma le date di apertura delle prenotazioni per ogni evento e una bella sveglia alla mattina (anche se in genere aprono le prenotazioni alle 12) con un piano ingegneristico per prenotare è sempre una buona prassi per aggiudicarsi (quasi) tutti i posti desiderati.
(Alberto Angela insegnaci)
Sappiate che per ogni account si possono prenotare tre eventi per ogni giorno di salone e massimo due biglietti nominativi.
Le prenotazioni saranno disponibili sull’area personale dell’account e per mail, con un QRcode da mostrare all’entrata nelle code dedicate ai prenotati che ci sono davanti a ogni sala di evento con prenotazione.
TIP per chi non è riuscito a prenotare
(ma anche per gli altri):
i posti riservati (negli eventi con possibilità di prenotazione) sono un certo numero, che non è mai il totale, sui posti totali della sala.
Il che significa:
- che ci sono SEMPRE dei posti ancora disponibili per chi si presenta senza prenotazione
- che chiedendo allo staff in cima alla coda sa dire quanti sono i posti liberi previsti ed è possibile farsi un calcolo mentale di quanta possibilità ci sia di entrare in base alla gente già in coda
- che ci sono DUE code, una per i prenotati e una per i non prenotati, e che è sempre bene controllare di trovarsi in quella giusta prima di piantonare per un tempo indefinito il campo
- che anche i prenotati (anche se avendo la coda dedicata e i posti contati hanno il posto garantito) farebbero bene a presentarsi con un margine sensato di tempo rispetto all’inizio perché sul finale lo staff riempie comprensibilmente i posti rimasti vuoti dei prenotati disertori con la gente che si è messa in coda senza prenotazione
- di conseguenza, che se sei in coda senza prenotazione hai anche questo margine aggiuntivo (rispetto al calcolo dei posti di cui sopra), che si rivela in stretta prossimità dell’inizio, per riuscire a sedersi
Troppa folla/Troppo sbatti ?
Il Salone Off (ovvero gli eventi organizzati in città al di fuori del complesso del Lingotto) in genere ha ritmi e folle ben meno folti: può essere un buon modo per iniziare a fraternizzare con la bagarre e spesso presenta appuntamenti di uguale interesse (e senza biglietto di ingresso!).
Qui trovate il programma.
3. Ma i libri sono scontati?
In generale, non sempre. In pratica, spesso lo sono a fronte di un acquisto cospicuo. In generale le promozioni vanno e vengono nei giorni e nelle ore quindi sarà il destino a portarvi sulla strada del libro giusto nel momento giusto, in gran parte.
In generale, usare il primo giorno per acclimatarsi con le strategie di vendita dei diversi editori è un buon metodo per sperare di dare una mano al destino.
Esempio: la Fazi in genere sceglie l’autore del giorno e sconta due libri al costo di uno. Scoperto questo il primo giorno, potete sperare di trovarvi nei paraggi quando sarà il turno del vostro autore preferito presso quella casa editrice…
“Oh ma che coincidenza!”
Gli affari migliori, comunque, li garantisce lo stand nazionale del Libraccio nelle prime ore di apertura.
Le ultime ore dell’ultimo giorno sono le migliori per approfittare di offerte “svuota tutto”: muovetevi in squadra e puntate sulla quantità per garantirvi affaroni sui vostri titoli preferiti.
E a proposito di ultime ore:
4. Quando andare per trovare meno folla?
In generale, in settimana le scuole affollano il salone fino all’ora di uscita dalle scuole e c’è paradossalmente comunque meno gente a partire dalle quattro/le cinque del pomeriggio.
Il venerdì e il sabato il Salone chiude tardi e quindi il margine di tempo “tranquillo” si alza.
Il sabato è in assoluto il giorno più intenso, anche in vista degli eventi di maggior richiamo che di solito (vista la maggiore possibilità del grande pubblico di presentarsi all’appello) sono organizzati in quel giorno.
La domenica torna il giusto detto delle ultime ore e il lunedì è forse, tra tutti, il giorno in assoluto più tranquillo.
Strategie di gestione e spazi di calma:
Dopo l’uscita delle scuole il bookstock, nel padiglione dedicato agli studenti e ai più piccoli, è sempre più vuoto e più calmo ed è quindi un buon posto per cercare da sedersi, per trovare bagni meno assaltati, torrette dell’acqua senza coda e persino postazioni per caricare il telefono.
Il bosco degli scrittori è, nonostante non sia certo appartato né particolarmente ampio, quasi sempre in grado di garantire un’oasi di silenzio e fresco grazie all’incredibile potere “ammortizzante” delle piante che lo compongono.
Per chi ha problemi con la folla è sempre bene ricordare che oltre le porte di accesso ai singoli padiglioni ci sono corridoi di spostamento ampi e più vuoti, spesso con sedute, sia all’interno che all’esterno e che ci sono anche degli “spazi di quiete”, stanzette apposite controllati dallo staff, per trovare un attimo di calma e decompressione se dovesse essere necessario.
Controllare gli ingressi secondari è sempre bene in particolare nelle ore di maggiore accesso. Spesso allungare il tragitto di pochi passi consente di entrare senza fare un secondo di coda, in particolare per chi è già in possesso del biglietto (che fatto online costa meno e comporta l’ingresso in code separate). Tra gli altri, segnaliamo quello al piano interrato dell’8 Gallery, per esempio, che con un minimo di sforzo per essere individuato in genere garantisce un accesso rapido e senza intoppi con tanto di biglietteria secondaria (passando tra l’altro davanti al supermercato dove è possibile prendersi abbeveraggi e cibo al volo).
A questo proposito:
5. Consigli su come sostentarsi?
Se state tutto il giorno, col pranzo al sacco e, se uscite affamati e stanchi, con una bella cena all’Osteria del Fiat, che è dietro l’angolo, o ai vicini locali di San Salvario: non troppo distante c’è il Caribbean Bistrot (non è perfetto dopo una giornata dedicata alla letteratura sudamericana?). Considerate naturalmente che non sarete i soli e che la zona è calda in questi giorni…
Una telefonata per prenotare è sempre una buona idea.
Un’altra opzione è entrare dopo pranzo (pausa pranzo giapponese al Kata Radja?) o fare prima una lauta colazione: le brioche della Pasticceria Beatrice valgono una deviazione anche se non sono vicinissime, credeteci. Se invece volete pranzare o cenare con proposte uniche e creative come risotto alle fragole o salmone in salsa di miele fate un salto da Monegato e la bontà è assicurata!
Angolini tattici nel Salone scovati nelle scorse edizioni:
il chiosco di sfogliatelle calde e caffè nel padiglione 3, lungo le pareti di confine con il 2 (sfogliatelle buone a 2 euro e 70 è difficile trovarle anche fuori… Sono state una sorpresa piacevolissima dentro la fiera). Se invece avete famazza e la giornata è bella, ci sono i chioschi all’uscita dell’Oval, all’aperto: i prezzi non sono economici, ma c’è da dire che la pausetta al sole in un punto che a non tanti viene in mente di esplorare può valere la spesa.
5. Quindi in borsa cosa metto?
Lo stretto necessario, se vuoi la nostra. I passi percorsi nel Salone non si contano e ogni zavorra alla lunga si sente. Qualcosa da sgranocchiare e il classico abbigliamento a cipolla sono sempre l’opzione migliore, zaini e tote bag di scorta sono la scelta più comoda e più di tutto è importante ricordarsi che fuori ci sono i controlli: dite addio a profumi, deodoranti e bottigliette d’acqua, ma anche a borracce di metallo e ovviamente a coltellini e spray di ogni tipo. Una borraccia interamente in plastica e vuota può essere quindi una buona opzione, a patto che pesi poco. Per il resto, il minimo indispensabile è l’ideale per vari motivi.
ecco esatto: meglio di no
6. Scontistiche sul biglietto?
Capitano dal cielo, durante l’anno e raramente all’ultimo minuto. Per trovarle (una volta uscivano su TorinoSette, poi in omaggio con una certa spesa in libri su amazon) bisogna tenere le orecchie aperte, non soltanto all’approssimarsi del Salone.
Nella sezione dedicata ai biglietti del sito ufficiale c’è sempre una segnalazione delle convenzioni attive (come quella con l’Abbonamento Musei, con l’esselunga e con trenitalia). Qualche settimana (circa un mese prima) vengono spesso rilasciati dei biglietti scontati da ritirare nelle librerie di quartiere: controlla la tua preferita per vedere se li ha.
A proposito di biglietto: acquistarlo su internet per tempo vi evita un’altra coda finiti i controlli. Approfittatene.
Il biglietto online, oltretutto, costa considerevolmente di meno rispetto a quello fatto in biglietteria e si può fare anche dieci secondi prima di entrare.
L’abbonamento: conviene?
Sì, se consente di sfruttare le ore del giorno più calme e spalmare l’esperienza in più giorni tranquilli invece che in un rush disperato “per sfruttare a pieno” il biglietto giornaliero. Se c’è questa possibilità, la tranquillità delle ultime ore in settimana non ha prezzo e il prezzo è di poco superiore a un biglietto singolo da due giorni. Dipende quindi, naturalmente, dall’uso.
WARNING:
Purtroppo, almeno fino all’edizione 2024, non consentiva di uscire e rientrare dalla fiera in giornata per andare, per esempio, a mangiare fuori e poi tornare, ma non si sa mai che questo cambi. Per ora è possibile fare un solo accesso al giorno e poi si viene riscannerizzati in uscita, facilmente allo scopo di non scambiarselo per usarlo in più d’uno in fasce orarie differenti. Una volta usciti è quindi riutilizzabile, per un nuovo accesso, solo l’indomani.
7. Ma se vi incontriamo e vi riconosciamo possiamo salutarvi?
Certo! A vostro rischio e pericolo: potreste trovarci in un momento di follia in odore di libri e trovarvi trascinati a uno stand dove stanno facendo una promozione imperdibile o dove pubblicano una rarità mai vista o dove sta per avvenire qualcosa di imperdibile. Consideratevi autorizzati a fermarci e anche ad abbandonarci in qualunque momento.
ci troverete e lascerete così.