IL Louvre.

35.000 opere in 60.000 mq.

Se questo non bastasse a farvi capire l’imponenza e la dispersività di una visita al Louvre per la prima volta (se vi è già capitato sapete), ci sono ingressi diversi a seconda dell’affluenza, tre differenti sezioni tra cui lo spostarsi è difficile e un criterio di esposizione non molto guidato e certo non facilmente intuibile, nemmeno dalla mappa che si trova all’ingresso.

Il rischio di passare un considerevole quantitativo di tempo ad aggirarsi in cerca delle scale, degli accessi o di un bagno è molto alto. Questo è un gran peccato a maggior ragione considerata la vastità di quel che c’è da vedere.

Come non perdersi, quindi?

La sfida è ardua.
Come si arriva, occorre scegliere l’ala in cui si vuole entrare – e quasi sicuramente non si sa nulla di cosa ci sia dentro né si è abbastanza consapevoli di quanto sia tortuoso passare da un’ala all’altra una volta dentro.

Quindi cominciamo da lì.

Anzi, cominciamo ancora prima: in caso tu fossi fuori dall’ingresso, sprovvisto di biglietto e pronto a imbarcarti questa impresa, ti fermo subito.
Sai che al Louvre gli accessi sono contingentati e che occorre prenotare, vero?

Sì, anche se hai il museum pass: c’è una sezione apposita.

 

Ok. Fatto il biglietto, quanto meno non faremo la fila inutilmente.
(Finiti i biglietti? Dai, Parigi è piena di altre cose da vedere! Trovi una guida QUI).

Possiamo iniziare.

Dagli ingressi, che in periodo di minore affluenza sono solo dalla piazza delle piramidi (impossibile perdersi) e nei periodi di alta stagione diventano tre o quattro – di cui uno accessibile direttamente dalla metro, dal Carrousel du Louvre, che vi farà passare dalla piccola e meno nota piramide rovesciata che si trova sotto al livello del suolo.

In genere l’uscita alla chiusura è poi dalle scale mobili verso Place du Carrousel (quella delle piramidi, appunto), che al calar del buio è bellissima e che richiede un passaggio obbligato alla fine della visita. Entrando invece dal Carrousel sotterraneo – se è aperto – troverete meno coda all’ingresso e non vi perderete nulla!
E tu ora stai pensando

“ma perché si chiamano nello stesso modo se sono due posti diversi” ?

Benvenuto. Inizi a capire perché questa guida ti sarà utile.

Ti dico anche, già che ci siamo, che anche le fermate della metro che si chiamano Louvre sono due (ma tu devi scendere a Palais Royal – Musee du Louvre).

PS. Il venerdì il Louvre chiude alle 21:45, cosa che permette di godersi la vista dalle finestre con il tramonto e poi con la sera – e soprattutto da dopo le 18 le sale un pochino più vuote, uscita la maggioranza dei gruppi accompagnati.

Riassumendo, ove possibile: entrata diurna dal Carrousel du Louvre, sotterraneo e raggiungibile dalla metro Palais Royal; uscita notturna da Place du Carrousel, che invece è quella in superficie, con le famose piramidi poste di fronte al Louvre.

Ci siamo quindi.

Abbiamo il biglietto. Abbiamo la prenotazione.
Abbiamo fatto la minor coda possibile passando dall’ingresso più furbo e ora siamo muniti di una mappa cartacea presa al punto informazioni all’ingresso. 

Mentre siamo qui, conviene 

  1.  lasciare le giacche, gli zaini, gli articoli pesanti (e tutto quello che può ingombrarvi in quella che – mettetevi fin d’ora nella mentalità giusta – sarà una mezza maratona a passo da corteo) negli armadietti dotati di codice dei guardaroba che si trovano nell’ingresso. L’avete portata la monetina, vero?
  2. andare in bagno appena salite le scale mobili, nei bagni che nessuno usa perché non sono quelli immediatamente visibili accanto al guardaroba e che si trovano proprio prima di passare i controlli dell’ingresso Richelieu (questa potrebbe essere l’informazione più preziosa che ti darò nel totale, quindi presta attenzione)
  3. Prendere confidenza coi colori della mappa, che saranno i vostri migliori amici nel capire come sono gestiti gli spazi e prendere quella che – non lo sapete ancora, ma lo capirete presto – sarà la prossima decisione che prenderete e detterà le sorti del resto della visita:

Quale ingresso volete prendere?

è come il gioco delle tre porte, ma peggio

perché lì per lì non sei consapevole di quanto sia rilevante la scelta
e ti illudi di poter facilmente tornare indietro

Tre ingressi per tre ale:

la Richelieu costeggia la piazza delle piramidi sulla sinistra, la Denon sulla destra e la Sully, l’ala centrale a forma di quadrato, si sviluppa a partire dalla facciata frontale attorno a un cortile interno. 

Sapere queste coordinate ti aiuterà a capire dove ti trovi in base a dove (e se) vedi le piramidi affacciandoti a una delle finestre.

Ma torniamo ai colori, quindi.

L’avevo detto che sarebbero tornati utili.

Siamo al livello -1 :
Grigio – scultura; Giallo/Verdino – arti del Vicino Oriente; Blu ottanio – islamiche; Azzurro – antichità cicladiche, greche e romane; Marrone – storia del Louvre.

Non è mica così facile, però.
Perché le ale sono tre (corrispondenti, appunto agli ingressi) e spostarsi in verticale all’interno di un’ala è mille volte più facile che spostarsi da un’ala all’altra. Pensa quindi in verticale

e sei salvo.

Sopra al grigio quindi, al piano terra, c’è altro azzurro (nell’ala Denon), altro giallo (nella Richelieu), e nella Sully c’è anche il verde acqua (dell’arte egizia). A salire, il viola dei fastosissimi appartamenti di Napoleone III (ala Richelieu/Sully) e il rosso delle arti pittoriche europee e americane (ala Denon e secondo piano delle altre due).

Capito poco e panico che avanza?

 Mi pare il minimo.

Resta con me. Non mollare e ce la faremo.

Facciamo così:

Io ti consiglio l’ingresso Richelieu, dell’ala sinistra (così sei già lì, dopo essere stato in bagno).
Ho ottimi motivi:

  • Entri in un’area bellissima, ariosa e in genere tranquilla:
    i cortili “aperti” delle sculture, che si trovano tra il -1 e lo 0 tra la stanza 102 e la 105 e sono imperdibili
  • Ci sono le scale mobili per salire (unica ala in cui sono presenti)
    [mi ringrazierai più tardi – ma tanto l’informazione più preziosa era quella dei bagni di prima]
  • Puoi salire direttamente agli appartamenti di Napoleone III, al primo piano, tramite una scala bellissima o con le scale mobili, appunto.

A questo punto hai due opzioni:

Da lì, sempre con le scale mobili, puoi

1. salire al secondo piano, dove trovi le arti pittoriche del Nord Europa e della Francia, tra cui Ingres e Gericault (stanza 940) : da qui sarà poi facile passare dall’ala Richelieu alla Sullye dalla Sully scendere al primo piano per proseguire la visita nelle sezioni che non hai ancora visto

2. scendere di nuovo al piano terra dell’ala Richelieu, dove nella “zona gialla” delle antichità del Vicino Oriente troverai una porta assira perfettamente conservata e ricostruita nel suo contesto (io mi sono emozionata tantissimo), dei mosaici della Persia di Dario e dei sarcofagi dei tempi di Alessandro Magno.

Quale scegli?

Se scegli l’opzione 1

Ti troverai quindi nella parte destra dell’ala Sully, al primo piano (dove trovi reperti egizi e vasellami dalla Grecia e dall’Antica Roma), e puoi dirigerti verso la Monnalisa scendendo le scale fino al piano terra (lo so, che è al piano uno, la Monnalisa, ma quando ti ho detto che passare da un’ala all’altra era intricato ero seria) e poi risalendo al primo piano dallo scalone principale dell’ala Denon (tra la stanza 408 e la 406).

Se prendi l’opzione 2
e ti trovi al piano terra, ti consiglio poi di passare dalla stanza 300 per prendere le scale centrali dell’ala Sully (che dovrai prima salire e poi scendere in direzione opposta, per cambiare ala, ma tu non impanicarti e fidati). Arriverai quindi nella stanza 348, pronto per raggiungere gli amici che hanno scelto l’opzione 1 allo scalone che si trova nella Denon.

[Sto scherzando, naturalmente, se davvero avevi degli amici e vi siete divisi non avete speranze di ritrovarvi. Ma per fortuna ci sono i cellulari.]

Siamo al piano terra, quindi, allo scalone della Nike.

Sì, perchè non te l’ho detto, ma salendo queste scale arriverai a uno spiazzo bellissimo sovrastato dalla Nike in persona, prima di arrivare alle sale della Monnalisa.

Io prima di salire mi farei un giro tra le sculture antiche e moderne del piano terra nell’ala Denon: la Venere di Milo la vedrai per forza, se hai seguito le istruzioni, nella stanza 345, mentre vai allo scalone della Nike. Ma ci sono anche, tra le altre, la galleria romana (nella stanza 406, che tra l’altro ha una bellissima vista sulla corte centrale del Louvre) e Amore e Psiche (403).

Saliamo lo scalone, dunque

Quello che dal piano terra dell’Ala Denon porta al primo piano (verso la Monnalisa) attraverso lo spiazzo della Nike (segnalato in mappa come 703).

Dalla Nike, le segnaletiche portano verso la Monnalisa sulla destra, ma se vai a sinistra puoi goderti un momento di calma e una bellissima vista sui tetti di Parigi dalle finestre nella stanza circolare che porta alla stupenda Galleria di Apollo (contrassegnata in viola, stanza 705), dove sono conservate le corone e i gioielli imperiali.

Da lì, non temere, puoi riconnetterti alla calca diretta alla Monnalisa nel grande corridoio delle pitture, passando attraverso la stanza 708. Qui troverai dei divanetti comodissimi e spesso vuoti in cui, se prevedo bene le condizioni in cui ti troverai a questo punto, ti arenerai con grande felicità e gaudio.

Sarà questa, invece, l’informazione più preziosa che troverai qui dentro? Può darsi, chissà.

Ma eccone un’altra: queste stanzette circolari disseminate per il Louvre sono sempre un luogo di calma e di bellezza con una vista magnifica sulle piramidi, sul parco e sulla città. Ti segnalo anche quelle speculari, nella Richelieu, che in mappa sono segnate con il numero 231, 526 e 830. Da questo lato, sono particolarmente belle al tramonto.

Niente batte i divanetti della stanza 708, però.

Recupera le forze, non c’è fretta: quando te la senti, buttati nella mischia ed entra nella 710, da cui inizia una galleria lunghissima (che ti consiglio di osservare con calma, perché contiene molti altri capolavori tra cui una buona quantità di altre opere di Leonardo Da Vinci).

La Monnalisa si trova appena superate queste opere, nella stanza 711.

Superata quella ti segnalo Jacques Louis David, nella 715, e la Zattera della Medusa, nella 700, e alla fine di quella stanza uno scalone magnifico con – ebbene sì – una caffetteria dove se vuoi puoi farti felicemente spennare e festeggiare la fine della tua visita, se sei riuscito ad arrivare fin qui.

Altrimenti, puoi vagare per le sezioni che ancora non hai visto e scoprire angoli nascosti, panorami inaspettati e passaggi segreti: io te ne segnalo uno che dall’angolo della Sala Egizia al primo piano della Sully porta al secondo piano tramite una misteriossima porta a vetri… ma ti lascio il piacere di trovarla da te.

Se non sei ancora andato al secondo piano, puoi provare a passare da lì.

Ricordati, alla chiusura, che se sei al secondo piano puoi andare alle scale mobili e scendere al -1 in un battibaleno: pensaci, a quella Porta Assira, se non l’hai ancora vista (e passa per un ultimo saluto e un sospiro ai giardini delle statue).

Un ultimo consiglio, per quando esci

Specialmente se è sera e per quando esci (tra il passeggiare incantato tra le piramidi e il bivaccare esausto seduto sulle fontane fuori) si sono fatte le 22:00, ti segnalo un posticino che mi ha accolto quando non trovavamo un posto in cui sfamarci e rischiavamo che chiudessero tutti i ristoranti:

si chiama Cafè de la Regence ed è aperto fino a tardissimo. Si trovano insalate enormi e goduriosissime, carne alla brace, patatine fritte e zuppe di cipolle, salmone affumicato e bowls, insomma difficile che non troviate qualcosa che accontenta tutti. Ci sono due piani e non mi è mai capitato di non trovare posto, anche senza prenotazione.

 

Buona visita!

Ti perderai lo stesso, ma io ci ho provato.

 

 

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