La limonaia in 3 parole:
sorprendente, esperienza gustativa, giardino segreto
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Una limonaia a Torino? Ebbene sì.
È a pozzo strada, con tanto di giardino e tutto il resto
Descrivere in poche parole l’esperienza avvolgente di una cena alla Limonaia è un lavoro arduo. Sublime ma non ingessato, curato nei minimi dettagli ma rilassato, questo posto da sogno è l’angolino fuori dal mondo che stavate cercando per dimenticarvi di problemi, orari e cellulari.
Troverete un cancello insospettabile in una via anonima del quartiere pozzo strada. Dietro: il giardino segreto.
Alta cucina ed effetti speciali
Non vogliamo rovinare il piacere della scoperta che anche il menù alla carta preserva, né saremmo in grado di consigliare solo alcuni piatti. Comunque, ci sono piaciuti molto i curatissimi starters, le coccole a sorpresa e l’estro creativo della cucina. Audacia nelle preparazioni dei piatti principali, pura arte concettuale nella composizione dei dessert: in entrambi i casi, non mancherà di impressionare.
La limonaia è uno spettacolo
Dal momento in cui si scorge per la prima volta il giardino di limoni, a quello in cui con amichevole classe si viene accompagnati al tavolo; dal menù che presenta ingredienti e poco altro ai picoli e strambi assaggi serviti prima di iniziare la cena… Tutto è un’esperienza fatta di seduzione e meraviglia estremamente curata nei dettagli. Immersi in un’atmosfera raffinata ed amichevole, tra arredi scompaginati ad arte e piante di limone, potrete godervi un pasto idilliaco in cui tecniche di alta cucina sono al servizio della voglia di stupire senza strafare.
La limonaia è un’esperienza
Sedersi al tavolo, fidarsi dello chef e godersi la serata è quel che veramente si trova in questo luogo. Per godersi appieno l’esperienza è bello lasciarsi coccolare senza manie di controllo: si sceglie in base all’immaginazione che gli spunti sul menù accendono e si aspetta pacificamente che venga superata.
Spoilerino, giusto per capire il tono del locale: a noi, come amuse bouche, è stata portata una spugna di cavolo viola che a guardarla aveva l’aspetto della spugna naturale in bocca aveva il sapore del cavolo, mentre il dolce ci è stato composto direttamente al tavolo, come con i colori su una tela.
Facciamo anche lo schemino:
PERFETTO PER
- una cena magica ad effetto
- portare qualcuno “fuori dal mondo”
- una serata memorabile
- occasioni speciali
- coccole meritate e fughe dalla realtà
RICORDEREMO
- il menu che chiama per nome tutti i fornitori
- lo stupore a tutte le proposte
- la fiducia istintiva nella riuscita delle idee più bizzarre
- la magia apparente dietro ad alcuni piatti
Domande/Risposte
Lo chef Cesare Grandi è la mente e il cuore della cucina, con la quale ha un rapporto di costante seduzione che traspare da tutto quel che permea l’esperienza del La Limonaia. “L’arte del cibo è un’avventura della mente” recita la sezione a lui dedicata sul sito: mai un credo fu portato avanti con maggiore coerenza.
Il cancello insospettabile di cui vi abbiamo parlato è in una viuzza ugualmente insospettabile nel cuore del quartiere pozzo strada, a un passo da Corso Brunelleschi. Dietro si cela la meraviglia, ma finchè non suonate non lo saprete.
Il prezzo è medio alto ma assolutamente proporzionato al livello. Occorre tenere a mente che quello che si ricerca qui è l’esperienza, il sapore, più che la quantità, e anche se le porzioni non sono assaggi in stile novelle-cuisine di certo non sono abbondanti. Tuttavia, gli stuzzichini prima, le cocole dolci dopo, il pane e i grissini così buoni che sono un piatto da soli, aumentano di molto in verità il totale apporto calorico della serata. Non uscirete affamati nè satolli, ma appagati e affascinati.
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Autore: Anna Catellani
Photo Credits: La Limonaia
Aggiornato al: 14 febbraio 2020
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