ottobre, 2022
The Golden Age of Rally
Quando
27 ottobre 2022 - 2 maggio 2023 ( All Day)(GMT+02:00)
Dove
Museo dell'Automobile
Corso Unità d'Italia 40
Dettagli
The Golden Age of Rally al Mauto di Torino Le leggendarie sfide dell’epoca d’oro del rally dal 27 ottobre al Museo Nazionale dell’Automobile 27 ottobre 2022 al 2 maggio 2023 L’epoca d’oro del rally
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The Golden Age of Rally al Mauto di Torino
Le leggendarie sfide dell’epoca d’oro del rally dal 27 ottobre al Museo Nazionale dell’Automobile
27 ottobre 2022 al 2 maggio 2023
L’epoca d’oro del rally arriva nelle sale del MAUTO in un’esposizione inedita nel panorama internazionale. “The Golden Age Of Rally” è un viaggio nella storia di questa disciplina sportiva attraverso gli iconici esemplari della Fondazione Gino Macaluso, che sarà possibile scoprire dal 27 ottobre 2022 al 2 maggio 2023 a Torino.
Le vetture in mostra saranno quelle che, tra gli anni Sessanta e Novanta del secolo scorso, hanno vinto le più importanti gare del campionato, da Montecarlo al Rally Safari, dal Mille Laghi in Finlandia a Sanremo. Esemplari iconici, come Lancia rally 037 evo2 e Audi Quattro, protagonisti di sfide ormai diventate leggenda, che raccontano le imprese di piloti e squadre corse, l’evoluzione tecnologica e l’enorme successo di pubblico che hanno accompagnato questo sport nel corso dei decenni.
L’esposizione si configurerà come un percorso esperienziale che, attraverso speciali video e scenari, porterà il visitatore ad immergersi nel mondo del rally: un salto indietro nel tempo, in un’epoca dominata dalla meccanica, dalla velocità, in una sfida ai limiti che ha visto protagonisti auto e piloti leggendari. Nomi come Biasion, Mäkinen, Kankkunen, Mouton, Pinto, Saintz, delle cui gesta si potrà leggere in una speciale hall of fame allestita in occasione di questa mostra che, con i suoi diversi focus, punta a attrarre e coinvolgere pubblici diversi, offrendo anche nuovi punti di vista a chi questo sport già lo ama.
I modelli provengono dalla collezione di Gino Macaluso, nella cui memoria è stata costituita l’omonima Fondazione per volontà della moglie e della famiglia, con lo scopo di valorizzare l’automobile come oggetto di culto, capace di coniugare innovazione tecnologica e cultura umanistica, tradizione artigianale e bellezza del design d’avanguardia. La collezione è tra le più importanti al mondo ed unica nel suo genere per il palmares delle vetture, il prestigio e l’originalità dei suoi modelli: automobili storiche che hanno fatto la storia del design automobilistico e del motorsport, diventando un punto di riferimento per studiosi, collezionisti e appassionati.
Cos’è il Mauto?
Il Museo Nazionale dell’Automobile – MAUTO – è tra i più antichi del suo genere: nasce infatti nel 1933, con una prima esposizione di vetture storiche ideata da due pionieri del motorismo nazionale, Cesare Goria Gatti e Roberto Biscaretti di Ruffia. Fu Carlo Biscaretti di Ruffia (figlio di Roberto), aristocratico torinese nato nel 1879, a concepirlo, idearlo, radunarne la collezione iniziale, battersi per farlo nascere e adoperarsi tutta la vita per dargli una sede dignitosa.
Aperto al pubblico nell’autunno del 1960 nella sede progettata dall’architetto Amedeo Albertini, fu completamente rinnovato e ampliato in occasione del 150° Anniversario dell’Unità d’Italia su progetto dell’architetto Cino Zucchi. Nel 2011 il MAUTO riapre, dopo quattro anni di chiusura, con il nuovo percorso allestito dallo scenografo franco-svizzero François Confino, che valorizza in modo efficace la straordinaria collezione di automobili: due anni dopo il Times lo annovera tra i 50 musei più belli al mondo.
Nel percorso viene raccontata la storia dell’automobile, la trasformazione da mezzo di trasporto a oggetto di culto, dalle origini fino all’evoluzione contemporanea del pensiero creativo: attraverso l’evoluzione dell’auto sono analizzati i passaggi epocali della società.
IL MAUTO oggi è un percorso espositivo permanente che ospita un’imponente collezione: si trovano in mostra circa 150 vetture, cui si aggiungono le vetture in prestito temporaneo. Le rimanenti 60 vetture della collezione sono conservate in uno spazio interrato, denominato “Open Garage”, accessibile solo su prenotazione. A completare il percorso museale, l’area mostre, in cui si ospitano esposizioni temporanee di approfondimento.
La superficie museale di circa venti mila metri quadrati accoglie ogni anno oltre 200 mila visitatori. Oltre al percorso permanente, comprende altre importanti attività: prima fra tutte, il Centro di Documentazione, che raccoglie documenti originali relativi a vetture, personaggi, eventi che hanno fatto la storia dell’automobile: in particolare, la Biblioteca annovera 9.000 monografie, di cui circa il 50% posseduto in esclusiva; l’Emeroteca costituisce un piccolo tesoro in cui sono conservate 800 testate di argomento automobilistico, in tutte le lingue del mondo, di cui 195 possedute soltanto dal MAUTO. Inoltre, fa parte della Biblioteca anche un piccolo ma prezioso fondo di libri antichi, che custodisce al suo interno delle vere rarità sulla storia della meccanica, della fisica e delle scienze tra il Cinquecento e l’Ottocento
Sono inoltre presenti il Centro Educational, che propone attività per scuole di ogni ordine e grado e che ha riconfigurato la sua offerta con un focus sui percorsi per le scuole secondarie di secondo grado, per le università scientifiche (Politecnico) e per le scuole di design; e il Centro Congressi, che ospita eventi, conferenze e convegni.
Il Museo ha di recente avviato anche il proprio Centro di Restauro, che svolge attività di manutenzione ordinaria e straordinaria per le vetture della collezione, attenendosi alla metodologia scientifica in fase diagnostica e ai criteri di restauro conservativo negli interventi funzionali. Il Centro di Restauro supervisiona e coordina una rete di officine e specialisti del settore, che operano in collaborazione con il Museo applicando la metodologia sopra descritta e con il supporto del Centro di Documentazione. Collabora con il Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale e svolge attività di formazione specifica.