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aprile, 2024

La scandalosa e la magnifica

CategorieCULTURA,MOSTRE E MUSEILa scandalosa e la magnificaPolo Reale, Piazza Castello Torino2024mar23apr All Daydom10nov

Quando

Aprile 23 (Martedì) - Novembre 10 (Domenica)(GMT+02:00)

Dove

Polo Reale

Piazza Castello Torino

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Dettagli

La scandalosa e la magnifica – Musei Reali a Torino

300 ANNI DI RICERCHE SU INDUSTRIA E SUL CULTO DI ISIDE IN PIEMONTE

Dal 23 Aprile 2024 al 10 Novembre 2024

La prima menzione del Museo di Antichità risale al 3 aprile 1724, quando il Canonico Gagliardi da Brescia, scrivendo al poeta Apostolo Zeno, ricordava come l’amico Scipione Maffei, importante storico e drammaturgo veronese, fosse impegnato in quel momento “a costruire un museo di iscrizioni intorno al gran cortile” dell’Università di Torino. Nelle prime fasi dell’organizzazione del Museo hanno un ruolo fondamentale i reperti provenienti dallo scavo di Industria – città segnalata da Plinio il Vecchio nella Naturalis Historia –, legati alle prime indagini di Giuseppe Rivautella e Giovanni Ricolvi, che furono presto incardinati all’Università Torinese. Questa è una delle ragioni per cui si è scelto di dedicare allo scavo di Industria e al culto di Iside la prima mostra-dossier del tricentenario del Museo di Antichità.

La scandalosa e la magnifica - Musei Reali a Torino

L’esposizione, curata dall’archeologa Elisa Panero dei Musei Reali, in collaborazione con l’Università di Torino, offre un viaggio nella città romana di Industria-Bodincomagus, centro “alpino” dalle forti connotazioni cosmopolite, che lega culti locali, orientali, rapporti economici e culturali con l’Egeo orientale: le sorti archeologiche del sito hanno accompagnato la storia e le vicende del museo torinese e del casato sabaudo, tra le più antiche attestazioni in Italia del culto di Iside, definita “La Scandalosa e la Magnifica” nell’inno del III- IV secolo d.C. rinvenuto a Nag Hammadi in Egitto e dedicato alla dea orientale.

La rassegna muove i passi dal fascino per l’Oriente e per l’Egitto nutrito dai Savoia sin dal Cinquecento, attraverso l’esposizione di 75 oggetti tra statue, statuette ed epigrafi, in bronzo e in marmo, con opere particolari ed evocative come l’Osiride Chronokrator – Signore del tempo – avvolto nelle spire del serpente Aion, datato alla prima metà del II sec. d.C. – III sec. d.C., che giunse nelle collezioni dinastiche nel 1612.
Proviene invece dalla già menzionata area archeologica di Industria, oggi afferente alla Direzione regionale Musei del Piemonte, e che oggi è nel comune di Monteu da Po (TO), la serie importantissima di bronzi, come la Danzatrice, datata I-II sec. d.C., ritrovata all’inizio dell’Ottocento dal Conte Bernardino Morra di Lauriano, e il celebre tripode in bronzo riccamente decorato, opera di pregio datata alla metà del II secolo d.C.. Le peculiari sculture dedicate a varie divinità – Iside raffigurata anche nelle vesti di Fortuna, Arpocrate, Apollo, Mitra, Eracle, Giove Ammone – le iscrizioni e altri oggetti bronzei, quali il sistro e la statuetta di sacerdotessa, permettono di approfondire tradizioni, miti e varie religioni che rimandano a culti orientali in linea con la vocazione cosmopolita che la città di Industria doveva avere già nella sua fase preromana di mercato sul Po. Sono presenti anche materiali ceramici provenienti da tutto il Mediterraneo, alcuni esposti per la prima volta, ed epigrafi che attestano antichissime famiglie di origine centro-italica, quali gli Avilii, i Lolli, i Sertori e i Coccei, a testimoniare la vivacità del centro situato sull’asse del Po, nel cuore dei più importanti traffici economici, sociali e politici del tempo.

Tre secoli di storie, scavi e scoperte archeologiche legate al Museo di Antichità tracciano quindi la fisionomia di una città “sacra agli dei”, ma molto amata dagli uomini dediti agli scambi commerciali e alla politica dell’Impero, su cui molto resta ancora da scoprire: la sezione conclusiva è infatti l’occasione per fare il punto sull’urbanistica di Industria, sull’interpretazione dei suoi monumenti e sulle prospettive di ricerca.

La mostra rientra nel progetto Marmi romani e biografie torinesi: idee e materiali per la valorizzazione delle collezioni epigrafiche del Museo di Antichità di Torino, sostenuto da Fondazione CRT.

L’esposizione è accompagnata dalla guida breve La Scandalosa e la Magnifica. 300 anni di ricerche su Industria e sul culto di Iside in Piemonte, pubblicata nella collana I Cataloghi, dedicata dai Musei Reali al Museo di Antichità.

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