Questo posticino si trova in una via residenziale del quartiere San Paolo ed è tanto prezioso da dentro quanto nascosto da fuori.

Il menù è vastissimo e curato con perizia: solo le varianti della margherita sono tre, a seconda del tipo di pomororo, di olio e di mozzarella usati. Anche l’impasto si trova in tre soluzioni: classico, integrale e ai cereali.
Si fa notare con apprezzata prepotenza la presenza di numerosi presidi slow food e l’evidente importanza data agli ingredienti e alla loro origine. Pomodori San Marzano, pistacchio di Bronte, olive di Gaeta, Castelmagno D.O.P., radicchio di Treviso…
Il problema maggiore è l’imbarazzo della scelta tra gli accostamenti originali e le versioni ripiene, fritte o con cornicione.

Punticini aggiunti? La selezione di birre artigianali è ugualmente curata e nel menù si possono trovare persino abbinamenti consigliati tra pizza e bevanda (servizio da vero sommelier!).
Amanti della birra con la pizza: vi stanno invitando a nozze pare.
La cura del dettaglio, comunque, è la firma globale di questo piccolo locale in pieno San Paolo, piccolo ma di cuore.

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