febbraio, 2022
Pezzi
CategorieSPETTACOLO,TEATRO E DANZAPezziTeatro Bellarte, Via Ludovico Bellardi 1162022sab26feb19:00
Quando
(Sabato) 19:00
Dove
Teatro Bellarte
Via Ludovico Bellardi 116
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Pezzi – Fertili Terreni Teatro Torino Stagione teatrale 21/22 “Over the rainbow” Teatro Bellarte 26 febbraio ore 19:00 Per la nuova stagione teatrale 21/22 di Fertili Terreni Teatro a Torino sul palco lo spettacolo
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Pezzi – Fertili Terreni Teatro Torino
Stagione teatrale 21/22 “Over the rainbow”
Teatro Bellarte
26 febbraio ore 19:00
Per la nuova stagione teatrale 21/22 di Fertili Terreni Teatro a Torino sul palco lo spettacolo “Pezzi”.
È l’otto dicembre. Tre donne, una madre e due figlie devono preparare l’albero di Natale. Posizionare al meglio le luci, prendere le giuste palline, decidere come e quante metterne, scegliere la punta più adatta. Una serie di operazioni che si devono fare insieme, che richiedono tempo e pazienza.
La madre vorrebbe che tutto fosse perfetto, che le figlie riescano a godere della magia del Natale nonostante la recente morte del padre. Le figlie ostacolano il suo intento. La maggiore non vuole festeggiare, vorrebbe scappare, cercare un altrove a cui non pensare. La figlia minore, al contrario, vorrebbe festeggiare riproducendo esattamente il Natale passato: stesse palline, stessi regali, stessi vestiti, stesse portate, stesso numero di ospiti. Nulla, nulla deve cambiare.
Ed è preparando l’albero di Natale che fanno intravedere le loro paure, i loro sogni, le loro ossessioni, le loro dipendenze, le loro fragilità. E, sempre involontariamente, si trovano faccia a faccia con quei ricordi che non riescono a far sbiadire.
Solo dopo la distruzione dell’albero di Natale, solo una volta libere dall’idea di dover festeggiare per forza, riescono a ritrovarsi. Nel caos, e non nell’apparente ordine precedente, riconoscono il dolore che le accomuna e trovano la voglia e la bellezza di ricordare i tempi passati.
Due parole sulla nuova stagione
È stata una tempesta, e ancora il cielo azzurro tarda ad arrivare. Due anni circa colmi di ferite e rasoiate di paura, in cui la retorica del verrà un mondo migliore poco alla volta ha perso potenza e ha svelato la fragilità delle nostre esistenze e del nostro tempo. Ma ha palesato anche la forza che può generare la cultura e il suo potenziale sull’animo umano.
Non siamo infrangibili e, quando qualcosa si rompe, altre lacerazioni si vengono a creare incidentalmente e ogni frattura ne porta altre, nei rapporti tra le persone e internamente alle persone stesse.
Il ricucire e alzare lo sguardo per scrutare oltre al limitato orizzonte personale è un compito che l’arte può e deve assumersi. La rifrazione di piccoli momenti di realtà può generare colori inaspettati, purissimi, così come la semplice rifrazione della luce sul finire di un temporale produce l’insorgere di un arcobaleno.
Un fenomeno che sempre ha indotto meraviglia, annoverato lungamente tra le magie, prima che la scienza ne spiegasse la consistenza, ma comunque sempre punto di rottura tra qualcosa di nefasto che sta per finire e il ristabilirsi della quiete. È una porta che si apre e già solo la semplice azione di alzare gli occhi e guardare oltre riempie l’animo di visioni, speranza e bellezza.
Lo sguardo va su. E il nostro desiderare riparte perché oltre forse c’è un mondo diverso aperto a sperimentazioni di nuovo benessere.
Lo facciamo prendendo a prestito il titolo della gloriosa canzone cantata per la prima volta da Judy Garland, diventata inno di liberazione di un’intera comunità che in quell’arcobaleno ha riconosciuto il proprio simbolo: “da qualche parte sopra l’arcobaleno, proprio lassù, ci sono i sogni che hai fatto…i sogni che hai osato fare”, che, come dicono alcuni storici della musica, potrebbe essere stata scritta anni prima del film a supporto della new deal di Roosevelt per aiutare ad uscire gli Stati Uniti dalla tragedia della grande depressione.
Al di fuori di ogni retorica non intendiamo cancellare o scansare l’inquietudine che è il nutrimento necessario dell’animo dell’artista, ma provare con lo spettatore ad avere uno sguardo ampio e soprattutto la forza e il coraggio di risognare e ripensare il futuro. E il teatro è uno dei possibili mezzi capaci di portarci over the rainbow.
Girolamo Lucania
Beppe Rosso
Simone Schinocca
Qui puoi trovare il programma della stagione scaricabile.