aprile, 2022
L’automobile come opera d’arte
Quando
Aprile 14 (Giovedì) - Giugno 19 (Domenica)
Dove
Museo dell'Automobile
Corso Unità d'Italia 40
Dettagli
L’automobile come opera d’arte – Mauto Torino studi di restauro e conservazione Dal 14 aprile al 19 giugno 2022 La mostra L’automobile come opera d’arte: studi di restauro e conservazione intende illustrare le tendenze più avanzate
Dettagli
L’automobile come opera d’arte – Mauto Torino
studi di restauro e conservazione
Dal 14 aprile al 19 giugno 2022
La mostra L’automobile come opera d’arte: studi di restauro e conservazione intende illustrare le tendenze più avanzate in questo settore, attraverso l’esposizione di pregiati esemplari che il Centro di Restauro del MAUTO e collezionisti all’avanguardia hanno saputo valorizzare al meglio, associando alle tradizionali tecniche di ripristino delle automobili d’epoca le più avanzate metodologie applicate al restauro delle opere d’arte.
In mostra, nove vetture suddivise tra i RITROVAMENTI – la Société Parisienne Victoria del 1903 e la Fiat 1500 Cabriolet Viotti del 1939; le vetture CONSERVATE – la Lancia Lambda del 1928 e la Lancia Augusta Coupé Stabilimenti Farina del 1934; le vetture IN FASE DI RESTAURO – la F.I.A.L. Legnano A 6/8 HP del 1908 e la Alfa Romeo Giulietta SZ del 1961; le RESTAURATE – la Clément-Panhard VCP 3 HP del 1899, la Abarth 1000 Bialbero Record Pininfarina del 1965 e la De Dion-Bouton G Autotelaio del 1901.
In passato, le vetture d’epoca venivano sottoposte a interventi di restauro anche molto invasivi, che spesso modificavano radicalmente l’originalità del veicolo allo scopo di perseguire obiettivi puramente estetici. Negli ultimi anni, si è sempre più affermata la tendenza a conservare i veicoli nel loro stato originale, limitando gli interventi a quelli volti a ristabilire le idonee condizioni conservative della vettura, salvaguardando le sue caratteristiche al fine di preservare l’autenticità del veicolo e il suo valore storico. Il punto di forza di tale metodologia, adottata anche nel restauro degli esemplari esposti, è la fase iniziale, dedicata allo studio e all’analisi. Prima di compiere qualunque intervento sul veicolo, esso viene analizzato sotto ogni aspetto, in base alla documentazione storica, effettuando la ricerca e lo studio dei disegni tecnici originali; successivamente, vengono svolte alcune analisi scientifiche, con strumentazioni tecnologiche in grado di attribuire in modo preciso il periodo di costruzione della vettura e di ricostruirne la storia. In base a tali risultanze, e al tipo di restauro che si intende svolgere, che può essere di tipo estetico o funzionale, viene pianificata la parte operativa dell’intervento di restauro – sempre affiancato da ulteriori studi ed analisi per supportare le singole decisioni.
Cos’è il Mauto?
Il Museo Nazionale dell’Automobile – MAUTO – è tra i più antichi del suo genere: nasce infatti nel 1933, con una prima esposizione di vetture storiche ideata da due pionieri del motorismo nazionale, Cesare Goria Gatti e Roberto Biscaretti di Ruffia. Fu Carlo Biscaretti di Ruffia (figlio di Roberto), aristocratico torinese nato nel 1879, a concepirlo, idearlo, radunarne la collezione iniziale, battersi per farlo nascere e adoperarsi tutta la vita per dargli una sede dignitosa.
Aperto al pubblico nell’autunno del 1960 nella sede progettata dall’architetto Amedeo Albertini, fu completamente rinnovato e ampliato in occasione del 150° Anniversario dell’Unità d’Italia su progetto dell’architetto Cino Zucchi. Nel 2011 il MAUTO riapre, dopo quattro anni di chiusura, con il nuovo percorso allestito dallo scenografo franco-svizzero François Confino, che valorizza in modo efficace la straordinaria collezione di automobili: due anni dopo il Times lo annovera tra i 50 musei più belli al mondo.
Nel percorso viene raccontata la storia dell’automobile, la trasformazione da mezzo di trasporto a oggetto di culto, dalle origini fino all’evoluzione contemporanea del pensiero creativo: attraverso l’evoluzione dell’auto sono analizzati i passaggi epocali della società.
IL MAUTO oggi è un percorso espositivo permanente che ospita un’imponente collezione: si trovano in mostra circa 150 vetture, cui si aggiungono le vetture in prestito temporaneo. Le rimanenti 60 vetture della collezione sono conservate in uno spazio interrato, denominato “Open Garage”, accessibile solo su prenotazione. A completare il percorso museale, l’area mostre, in cui si ospitano esposizioni temporanee di approfondimento.
La superficie museale di circa venti mila metri quadrati accoglie ogni anno oltre 200 mila visitatori. Oltre al percorso permanente, comprende altre importanti attività: prima fra tutte, il Centro di Documentazione, che raccoglie documenti originali relativi a vetture, personaggi, eventi che hanno fatto la storia dell’automobile: in particolare, la Biblioteca annovera 9.000 monografie, di cui circa il 50% posseduto in esclusiva; l’Emeroteca costituisce un piccolo tesoro in cui sono conservate 800 testate di argomento automobilistico, in tutte le lingue del mondo, di cui 195 possedute soltanto dal MAUTO. Inoltre, fa parte della Biblioteca anche un piccolo ma prezioso fondo di libri antichi, che custodisce al suo interno delle vere rarità sulla storia della meccanica, della fisica e delle scienze tra il Cinquecento e l’Ottocento
Sono inoltre presenti il Centro Educational, che propone attività per scuole di ogni ordine e grado e che ha riconfigurato la sua offerta con un focus sui percorsi per le scuole secondarie di secondo grado, per le università scientifiche (Politecnico) e per le scuole di design; e il Centro Congressi, che ospita eventi, conferenze e convegni.
Il Museo ha di recente avviato anche il proprio Centro di Restauro, che svolge attività di manutenzione ordinaria e straordinaria per le vetture della collezione, attenendosi alla metodologia scientifica in fase diagnostica e ai criteri di restauro conservativo negli interventi funzionali. Il Centro di Restauro supervisiona e coordina una rete di officine e specialisti del settore, che operano in collaborazione con il Museo applicando la metodologia sopra descritta e con il supporto del Centro di Documentazione. Collabora con il Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale e svolge attività di formazione specifica.