febbraio, 2022
La classe
Quando
febbraio 2 (Mercoledì) - 3 (Giovedì)
Dove
Off Topic
Via Giorgio Pallavicino 35
Dettagli
La classe – Fertili Terreni Teatro Torino Stagione teatrale 21/22 “Over the rainbow” Off Topic 2 febbraio ore 21:0 03 Febbraio ore 21:00 Per la nuova stagione teatrale 21/22 di Fertili Terreni Teatro a Torino
Dettagli
La classe – Fertili Terreni Teatro Torino
Stagione teatrale 21/22 “Over the rainbow”
Off Topic
2 febbraio ore 21:0
03 Febbraio ore 21:00
Per la nuova stagione teatrale 21/22 di Fertili Terreni Teatro a Torino sul palco lo spettacolo “La classe”.
La classe è un docupuppets fatto da pupazzi e uomini, ma anche un rito collettivo in bilico tra La classe morta di Kantor e I cannibali di Tabori. Interpretati da pupazzi in mano mossi da un misterioso deus ex machina, questi ricordi/pezzi di legno si muovono senza pathos su dei tavolacci che ricordano i banchi di scuola, i tavoli da macello o i tavoli operatori di qualche esperimento che fu. Tutt’intorno silenzio. Solo rumori di matite che scrivono e di compagni che respirano. I genitori sono assenti, non pervenuti. Sono solo disegnati su un cadavere di lavagna, ma ben presto cancellati. Fabiana Iacozzilli indaga il rapporto tra la nostra infanzia e il diventare adulti: che cosa rimane dentro di noi delle esperienze e delle conoscenze acquisite da bambini?
Due parole sulla nuova stagione
È stata una tempesta, e ancora il cielo azzurro tarda ad arrivare. Due anni circa colmi di ferite e rasoiate di paura, in cui la retorica del verrà un mondo migliore poco alla volta ha perso potenza e ha svelato la fragilità delle nostre esistenze e del nostro tempo. Ma ha palesato anche la forza che può generare la cultura e il suo potenziale sull’animo umano.
Non siamo infrangibili e, quando qualcosa si rompe, altre lacerazioni si vengono a creare incidentalmente e ogni frattura ne porta altre, nei rapporti tra le persone e internamente alle persone stesse.
Il ricucire e alzare lo sguardo per scrutare oltre al limitato orizzonte personale è un compito che l’arte può e deve assumersi. La rifrazione di piccoli momenti di realtà può generare colori inaspettati, purissimi, così come la semplice rifrazione della luce sul finire di un temporale produce l’insorgere di un arcobaleno.
Un fenomeno che sempre ha indotto meraviglia, annoverato lungamente tra le magie, prima che la scienza ne spiegasse la consistenza, ma comunque sempre punto di rottura tra qualcosa di nefasto che sta per finire e il ristabilirsi della quiete. È una porta che si apre e già solo la semplice azione di alzare gli occhi e guardare oltre riempie l’animo di visioni, speranza e bellezza.
Lo sguardo va su. E il nostro desiderare riparte perché oltre forse c’è un mondo diverso aperto a sperimentazioni di nuovo benessere.
Lo facciamo prendendo a prestito il titolo della gloriosa canzone cantata per la prima volta da Judy Garland, diventata inno di liberazione di un’intera comunità che in quell’arcobaleno ha riconosciuto il proprio simbolo: “da qualche parte sopra l’arcobaleno, proprio lassù, ci sono i sogni che hai fatto…i sogni che hai osato fare”, che, come dicono alcuni storici della musica, potrebbe essere stata scritta anni prima del film a supporto della new deal di Roosevelt per aiutare ad uscire gli Stati Uniti dalla tragedia della grande depressione.
Al di fuori di ogni retorica non intendiamo cancellare o scansare l’inquietudine che è il nutrimento necessario dell’animo dell’artista, ma provare con lo spettatore ad avere uno sguardo ampio e soprattutto la forza e il coraggio di risognare e ripensare il futuro. E il teatro è uno dei possibili mezzi capaci di portarci over the rainbow.
Girolamo Lucania
Beppe Rosso
Simone Schinocca
Qui puoi trovare il programma della stagione scaricabile.