marzo, 2022
mar15mar17:30mar19:00Il futuro del nucleareAccademia delle Scienze, via Accademia delle Scienze 6
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(Martedì) 17:30 - 19:00
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Accademia delle Scienze
via Accademia delle Scienze 6
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Il futuro del nucleare – Accademia delle Scienze di Torino Martedì 15 marzo 2022 17:30 – 19:00 Ripartono gli eventi nell’Accademia delle Scienze di Torino, che da sempre si propone di contribuire al
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Il futuro del nucleare – Accademia delle Scienze di Torino
Martedì 15 marzo 2022
17:30 – 19:00
Ripartono gli eventi nell’Accademia delle Scienze di Torino, che da sempre si propone di contribuire al progresso scientifico, promuovendo ricerche, contribuendo alla diffusione del sapere mediante congressi, convegni, seminari, conferenze e ogni altro mezzo ritenuto idoneo.
L’evento
Le prime centrali nucleari a fissione per la produzione di energia elettrica, che utilizzano come combustibile l’Uranio, risalgono agli anni ’50 del 900. Sono attualmente in funzione circa 440 centrali nucleari in 32 Paesi, con una potenza installata di circa 390 GW. L’energia nucleare fornisce il 10 per cento circa di tutta l’energia elettrica prodotta a livello mondiale. Gli incidenti nucleari di Three Miles Island in USA (1979), di Chernobyl in URSS (1986) e di Fukushima in Giappone (2011), unitamente all’aumento di costi di costruzione (anche per aumentare la sicurezza) e ai problemi dello smaltimento dei rifiuti radioattivi, hanno frenato l’espansione dell’energia nucleare, anche per l’aspetto dell’accettabilità da parte delle popolazioni di alcuni Paesi. Ma in Paesi quali la Cina, la Russia e l’India è prevista la costruzione di molte centrali. Le novità più recenti riguardano il progetto di reattori di piccola taglia (SMR), più facili da costruire, più economici, con elevate caratteristiche di sicurezza. Per quanto riguarda la fusione nucleare di isotopi dell’Idrogeno (Deuterio e Trizio), che non produce prodotti di reazione radioattivi, le difficoltà di realizzazione di un reattore che produca più energia di quanta ne consumi, si sono rivelate subito molto grandi. E’ in costruzione nel Sud della Francia l’impianto a fusione ITER, che non produrrà ancora energia elettrica, ma permetterà una sperimentazione che dovrebbe portare alla realizzazione di una centrale elettrica dopo il 2030. Negli ultimi anni l’enorme problema delle emissioni di gas serra sta favorendo la possibile espansione dell’energia nucleare, che durante il funzionamento non ne emette, e che potrebbe sostituire le centrali elettriche a combustibili fossili, costituendo il carico di base dei sistemi elettrici alimentati dalle energie rinnovabili.
Puoi consultare il calendario dell’Accademia e prenotare il tuo posto proprio qui.
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