ottobre, 2022
HEXPLOITATION
Quando
ottobre 25 (Martedì) - 26 (Mercoledì)
Dove
Teatro Astra
Via Rosolino Pilo 6
Dettagli
HEXPLOITATION – Teatro Astra Torino Festival delle colline torinesi 25 > 26 ottobre 2022 Le componenti della compagnia compiono cinquant’anni.
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HEXPLOITATION – Teatro Astra Torino
Festival delle colline torinesi
25 > 26 ottobre 2022
Le componenti della compagnia compiono cinquant’anni. Se ne devono spaventare? O no, semplicemente prenderne atto, esercitare rinnovata auto-ironia. Il gruppo tedesco trasforma la scena in un set cinematografico kitsch, fatto di corpi, memore delle avanguardie storiche.
Nel 1962 uscì il film Che fine ha fatto Baby Jane? Il thriller psicologico-horror incentrato su due star del cinema sulla via del tramonto ebbe un incredibile successo e inaugurò un nuovo genere cinematografico noto come “psicho biddy” (“vecchiette psicopatiche”) o “hagsploitation” (“streghe/megere psicopatiche”). La diva protagonista del film si mette di fronte allo specchio assumendo una posa studiata, osserva il suo volto invecchiato – una versione distorta di come lei vede sé stessa – e lancia un grido raggelante. Questa è diventata un’immagine iconica.
Quest’anno tutte le artiste delle She She Pop avranno circa cinquan’anni. E, dunque, hanno deciso di esplorare la paura della nostra società verso la “megera” – una donna vecchia e un po’ strega – nel loro nuovo spettacolo Hexploitation. Per realizzare il loro scopo, utilizzeranno ovviamente il loro stesso corpo che sta invecchiando: per combattere contro l’invisibilità e la perdita di status che patiscono le donne quando non sono più in età fertile. Oggigiorno il termine “strega” viene utilizzato per sminuire o denigrare le donne. La strega – una donna anarchica ed eretica – rappresenta la sessualità emancipata dalla riproduttività e incarna un atteggiamento sovversivo nei confronti degli organismi di potere e delle autorità.
In Hexploitation, le She She Pop rinchiudono sé stesse e il pubblico in una messinscena che rievoca un set cinematografico poco illuminato e kitsch, senza via di uscita. Una telecamera in scena viene usata quale lente d’ingrandimento e strumento di analisi intima. Grazie a essa, le She She Pop, travestite da vecchiette psicopatiche, esplorano le loro stesse imperfezioni e ossessioni, vanno alla ricerca di tabu ed esaminano la stregoneria tradizionale. Scoprono anche che la telecamera può diventare una scatola magica grazie alla quale possono costantemente trascendere il proprio corpo e creare autoritratti liberatori, in cui convivono disgusto melodrammatico e comica lascivia, ispirati alla memorabile battuta di Norma Desmond: «Mr. DeMille, sono pronta per il mio primo piano!» (Sunset Boulevard, 1950).