gennaio, 2022
Fedrah
Quando
gennaio 25 (Martedì) - 28 (Venerdì)
Dove
Off Topic
Via Giorgio Pallavicino 35
Dettagli
Fedrah – Fertili Terreni Teatro Torino Stagione teatrale 21/22 “Over the rainbow” o della Spietà dell’Amore OFF TOPIC 25 gennaio ore 21:00 26 Gennaio ore 21:00 27 Gennaio ore 21:00 28 Gennaio ore 21:00 Per la nuova stagione
Dettagli
Fedrah – Fertili Terreni Teatro Torino
Stagione teatrale 21/22 “Over the rainbow”
o della Spietà dell’Amore
OFF TOPIC
25 gennaio ore 21:00
26 Gennaio ore 21:00
27 Gennaio ore 21:00
28 Gennaio ore 21:00
Per la nuova stagione teatrale 21/22 di Fertili Terreni Teatro a Torino sul palco lo spettacolo “Fedrah”.
Perché Fedra oggi? Perché il nostro sembra un mondo refrattario al Sentimento, e quindi alla vita stessa, al futuro che verrà. Nella verità inattaccabile del Desiderio di Fedra è invece contenuta un’oggettività euforizzante, eccitante. Attraversare le innumerevoli riscritture di Fedra vuol forse dire “provare a farsi carico” del cuore emotivo del Mondo: se non ci fosse Lei, tutto potrebbe continuare nella propria indefinitezza, aspettando la fine di tutto. Un viaggio tecnico-sentimentale dentro questo mito, spostandolo dalla reggia alla città, nel cuore della polis, di fronte a noi, cittadini e belve di oggi. FEDRAH, ha il cuore nella tragedia classica e l’H in nome degli scritti di Sarah Kane.
Due parole sulla nuova stagione
È stata una tempesta, e ancora il cielo azzurro tarda ad arrivare. Due anni circa colmi di ferite e rasoiate di paura, in cui la retorica del verrà un mondo migliore poco alla volta ha perso potenza e ha svelato la fragilità delle nostre esistenze e del nostro tempo. Ma ha palesato anche la forza che può generare la cultura e il suo potenziale sull’animo umano.
Non siamo infrangibili e, quando qualcosa si rompe, altre lacerazioni si vengono a creare incidentalmente e ogni frattura ne porta altre, nei rapporti tra le persone e internamente alle persone stesse.
Il ricucire e alzare lo sguardo per scrutare oltre al limitato orizzonte personale è un compito che l’arte può e deve assumersi. La rifrazione di piccoli momenti di realtà può generare colori inaspettati, purissimi, così come la semplice rifrazione della luce sul finire di un temporale produce l’insorgere di un arcobaleno.
Un fenomeno che sempre ha indotto meraviglia, annoverato lungamente tra le magie, prima che la scienza ne spiegasse la consistenza, ma comunque sempre punto di rottura tra qualcosa di nefasto che sta per finire e il ristabilirsi della quiete. È una porta che si apre e già solo la semplice azione di alzare gli occhi e guardare oltre riempie l’animo di visioni, speranza e bellezza.
Lo sguardo va su. E il nostro desiderare riparte perché oltre forse c’è un mondo diverso aperto a sperimentazioni di nuovo benessere.
Lo facciamo prendendo a prestito il titolo della gloriosa canzone cantata per la prima volta da Judy Garland, diventata inno di liberazione di un’intera comunità che in quell’arcobaleno ha riconosciuto il proprio simbolo: “da qualche parte sopra l’arcobaleno, proprio lassù, ci sono i sogni che hai fatto…i sogni che hai osato fare”, che, come dicono alcuni storici della musica, potrebbe essere stata scritta anni prima del film a supporto della new deal di Roosevelt per aiutare ad uscire gli Stati Uniti dalla tragedia della grande depressione.
Al di fuori di ogni retorica non intendiamo cancellare o scansare l’inquietudine che è il nutrimento necessario dell’animo dell’artista, ma provare con lo spettatore ad avere uno sguardo ampio e soprattutto la forza e il coraggio di risognare e ripensare il futuro. E il teatro è uno dei possibili mezzi capaci di portarci over the rainbow.
Girolamo Lucania
Beppe Rosso
Simone Schinocca
Qui puoi trovare il programma della stagione scaricabile.