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aprile, 2022

Dicono di lei

CategorieSPETTACOLO,TEATRO E DANZADicono di leiEx-Cimitero di San Pietro in Vincoli, Via San Pietro in Vincoli 282022sab02apr19:00

Quando

(Sabato) 19:00

Dove

Ex-Cimitero di San Pietro in Vincoli

Via San Pietro in Vincoli 28

Dettagli

Dicono di lei – Fertili Terreni Teatro Torino

Stagione teatrale 21/22 “Over the rainbow”

San Pietro in Vincoli

2 aprile ore 19:00

Per la nuova stagione teatrale 21/22 di Fertili Terreni Teatro a Torino sul palco lo spettacolo “Dicono di lei”.

Nella società dell’immagine il sogno di molti, contrariamente a ciò che si può pensare è scomparire. La nostra protagonista, la famosa attrice immaginaria Anita Marzo, ha fatto perdere le sue tracce e cinque personaggi, pirandellaniamente, si interrogano sulla sua fine.
Morte, suicidio, capriccio, amore, insoddisfazione professionale, stanchezza, voglia di stupire o solo di normalità… la madre borghese, la sorella vagamente ottusa, la sedicente rivale in amore e palco, l’energica manager, la figlia smarrita e assetata di normalità compilano ipotesi senza risposta.
Parlano al telefono, alle amiche, alla stampa, a se stesse.
Ognuna una voce ma anche forse uno spicchio del complesso prisma mentale di Anita stessa che le anima come un burattinaio folle o fin troppo consapevole. Ebbra del suo spettacolo migliore e forse definitivo.

Fertili Terreni Teatro Torino

Due parole sulla nuova stagione

È stata una tempesta, e ancora il cielo azzurro tarda ad arrivare. Due anni circa colmi di ferite e rasoiate di paura, in cui la retorica del verrà un mondo migliore poco alla volta ha perso potenza e ha svelato la fragilità delle nostre esistenze e del nostro tempo. Ma ha palesato anche la forza che può generare la cultura e il suo potenziale sull’animo umano.

Non siamo infrangibili e, quando qualcosa si rompe, altre lacerazioni si vengono a creare incidentalmente e ogni frattura ne porta altre, nei rapporti tra le persone e internamente alle persone stesse.
Il ricucire e alzare lo sguardo per scrutare oltre al limitato orizzonte personale è un compito che l’arte può e deve assumersi. La rifrazione di piccoli momenti di realtà può generare colori inaspettati, purissimi, così come la semplice rifrazione della luce sul finire di un temporale produce l’insorgere di un arcobaleno.
Un fenomeno che sempre ha indotto meraviglia, annoverato lungamente tra le magie, prima che la scienza ne spiegasse la consistenza, ma comunque sempre punto di rottura tra qualcosa di nefasto che sta per finire e il ristabilirsi della quiete. È una porta che si apre e già solo la semplice azione di alzare gli occhi e guardare oltre riempie l’animo di visioni, speranza e bellezza.
Lo sguardo va su. E il nostro desiderare riparte perché oltre forse c’è un mondo diverso aperto a sperimentazioni di nuovo benessere.
Lo facciamo prendendo a prestito il titolo della gloriosa canzone cantata per la prima volta da Judy Garland, diventata inno di liberazione di un’intera comunità che in quell’arcobaleno ha riconosciuto il proprio simbolo: “da qualche parte sopra l’arcobaleno, proprio lassù, ci sono i sogni che hai fatto…i sogni che hai osato fare”, che, come dicono alcuni storici della musica, potrebbe essere stata scritta anni prima del film a supporto della new deal di Roosevelt per aiutare ad uscire gli Stati Uniti dalla tragedia della grande depressione.
Al di fuori di ogni retorica non intendiamo cancellare o scansare l’inquietudine che è il nutrimento necessario dell’animo dell’artista, ma provare con lo spettatore ad avere uno sguardo ampio e soprattutto la forza e il coraggio di risognare e ripensare il futuro. E il teatro è uno dei possibili mezzi capaci di portarci over the rainbow.

Girolamo Lucania
Beppe Rosso
Simone Schinocca

Qui puoi trovare il programma della stagione scaricabile.

 

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