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giugno, 2022

Di rame, cera, ferro, glicini e ghiaccio

CategorieHAVE FUN,MUSICA E CONCERTI,TEATRO E DANZADi rame, cera, ferro, glicini e ghiaccioPAV - Parco Arte Vivente, via Giordano Bruno 31 Torino2022mer15giu All Daydom23ott

Quando

Giugno 15 (Mercoledì) - Ottobre 23 (Domenica)

Dove

PAV - Parco Arte Vivente

via Giordano Bruno 31 Torino

Dettagli

Di rame, cera, ferro, glicini e ghiaccio @ PAV

Parco d’Arte Vivente

Elena Mazzi: 10 anni di paesaggi olfattivi, laboratori e conversazioni

15 giugno – 23 ottobre 2022

A cura di Marco Scotini

La relazione tra i territori a rischio e le comunità che li abitano innesca le pratiche di Elena Mazzi (1984), che decostruiscono e contestano le dicotomie epistemiche della modernità, sollecitandoci a pensare un nuovo rapporto ecologico tra natura, cultura e mondo; Mazzi colleziona casi di studio sul campo, luoghi di lavoro, laboratori portatili, mette in opera differenti set di procedure, scambi interdisciplinari, vocabolari indigeni e specializzati, per superare i limiti degli ambiti in cui la conoscenza si è prodotta e si produce. Seguendo la contrapposizione tra “scienza di stato” e “scienza nomade” (Deleuze e Guattari), potremmo annettere la ricerca di Elena Mazzi a quest’ultimo modello teorico.

Di rame, cera, ferro, glicini e ghiaccio @ PAV

Mazzi si introduce in ambito artistico, antropologico e scientifico con un approccio “minore”, con un fare rizomatico in cui le circostanze, di volta in volta, fanno emergere i kit di strumenti, i concatenamenti disciplinari e gli interlocutori possibili. L’obiettivo è quello di trovare una risposta non convenzionale alle urgenze ecologiche, all’estrattivismo neoliberista, al collasso delle biodiversità, cercando nuovi immaginari di interconnessione, intersezione e mutua dipendenza, oltre il monopolio cognitivo dei saperi occidentali. L’orizzonte strategico del suo lavoro, nei contenuti e nelle metodologie, è quello di sensibilizzare le soggettività coinvolte all’importanza della dimensione ecosistemica e delle “entità circolanti” (Bruno Latour) che popolano la società.

Il titolo della mostra indica proprio questo processo additivo di molteplici laboratori che hanno come base le materie prime. Combinando le arti visive con soluzioni e tattiche deputate da discipline quali geografia, scienze sociali ed antropologia, nel lavoro di Elena Mazzi la pratica artistica diventa azione all’interno delle comunità.

Troviamo infatti la comunità (ampia ma specifica) degli scienziati incontrati nella realizzazione di Copperialities (2022, nato nell’ambito di Scientific Visualizations: Impact on Practice, presso la Libera Università di Bolzano-Bozen); delle comunità di api ed umani, nel progetto sull’apicoltura nomade En Route to the South (2015), mentre con The Upcoming Polar Silk Road (2021), la nozione di comunità si espande alla dimensione geopolitica. Infine, la comunità locale è al centro del progetto Smellscapes, pensato per questa mostra al fine di valorizzare la dimensione olfattiva e la cultura materiale, botanica e gastronomica territoriale tramite la creazione laboratoriale di essenze che funzionino come rappresentazioni partecipative del quartiere.

 

Se vedi ogni tanto qualche strano abracadabra, pagine che si spostano o scompaiono e 404 è perché stiamo sperimentando alcune magie... qui spieghiamo cosa stiamo combinando e la nuova veste grafica!

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